Il biogas arriva in Senato. Questa rinnovabile, sottovalutata, ma dalle grandi potenzialità è stata oggetto dell’audizione del CIB, il Consorzio Italiano Biogas, che si è svolta alla commissione Industria e Ambiente del Senato, dove si è discussa una partita cruciale sull’attuazione della direttiva qualitá benzina e combustibile diesel e promozione energia da fonti rinnovabili.
«L’agricoltura italiana è in grado, grazie al criterio delle doppie colture su cui si basa il modello del Biogasfattobene , di produrre piú cibo e piú energia rinnovabile, senza alcuna competizione tra food e fuel, con contributi rilevanti sia per la competitivitá e la sicurezza del settore agricolo sia per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione attraverso i biocarburanti nel settore dei trasporti e il greening della rete nazionale del gas. – ha detto il presidente del CIB, Piero Gattoni – Il modello del Biogasfattobene permette anche la produzione di biometano, carburante avanzato a bassa impronta carbonica, che porta con sè numerose ricadute positive come l’incremento di carbonio e nutrienti nel terreno, il contrasto ai fenomeni erosivi e di dilavamento dei nutrienti e la riduzione nell’utilizzo dei fertilizzanti di sintesi».
Durante l’audizione Gattoni ha illustrato i risultati di uno studio condotto da Ecofys, societá inglese di consulenza leader nelle energie rinnovabili, commissionato dallo stesso CIB, i cui risultati sono stati di recente pubblicati anche sul sito ufficiale della DG Energia della Commissione Europea e saranno presentati nel dettaglio durante la prossima edizione di Biogas Italy, gli Stati Generali del Biogas 2017, che è l’evento annuale del CIB e che si terrá a Roma il prossimo 24 febbraio (www.biogasitaly.com).
Il biogas in Italia è in pieno sviluppo. L’aumento degli impianti a biogas tra il 2010 e il 2013 è stato del 177%, mentre la potenza installata, a oggi, è di 1.339 MWe. Il 16% dell’energia rinnovabile in Italia è prodotta dalle bioenergia, mentre l’investimento impiantistico in questa rinnovabile tra il 2010 e il 2014 è stato di 4,2 miliardi. Si tratta di una rinnovabile che sta investendo, non poco e in senso positivo, il mondo dell’agricoltura. L’aumento degli impianti a biogas inseriti nelle attività agricole tra il 2010 e il 2014 è stato del 586% in più. Se non è un boom, poco ci manca. Del resto si tratta di uno sviluppo, quello legato alle realtà agricole quasi naturale. Queste aziende, infatti, sono diffuse sul territorio e hanno la materia prima, ossia le biomasse. Ora che le tecnologie sono accessibili, quindi, è ovvio che il mondo dell’agricoltura guardi da un lato a un interessante reddito complementare, mentre sotto a un altro profilo c’è interesse alla tutela dell’ambiente, attraverso la riduzione delle emissioni climalteranti, dei rifiuti e alla generazione di un carburante pulito. Alcuni comuni assediati dalle polveri sottili, infatti, vedono con interesse l’utilizzo del biometano in ambito urbano, che può ridurre del 90% le polveri sottili e azzerare le emissioni di CO2.
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