Tre anni per salvare il Pianeta e difendere il clima. O meglio la vita come la conosciamo oggi e per centrare gli obiettivi che le nazioni del mondo, Stati Uniti di Trump a parte, si sono date sul clima a Parigi nel 2015. Secondo sessanta esperti di clima e ambiente, che, guidati dalla ex segretaria della Convenzione Onu sul cambiamento climatico (Unfcc), Christiana Figueres. hanno lanciato un appello dalle pagine della rivista Nature negli ultimi tre anni, le emissioni globali di CO2 derivate all’utilizzo dei combustibili fossili si sono stabilizzate, dopo un costante aumento negli ultimi decenni. Secondo il gruppo i scienziati ciò significa che le politiche e gli investimenti in mitigazione climatica stanno cominciando a pagare. Stati Uniti, Cina e altre nazioni stanno sostituendo il carbone con il gas naturale e crescono ovunque le fonti rinnovabili. Però siamo sull’orlo del precipizio, le concentrazioni di CO2 in atmosfera continuano ad aumentare, e abbiamo solo tre anni, fino al 2020 per diminuire le emissioni in maniera drastica e tentare di centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, ovvero contenere il riscaldamento globale entro i due gradi dai livelli pre-industriali. Se non si riducono entro questi tre anni le emissioni di gas serra, adottando delle politiche adeguate, ci sarà un aumento della desertificazione, aumenteranno i livelli degli oceani e la frequenza egli eventi estremi. L’anno 2020 è giudicato fondamentale più per la fisica che la politica. Secondo un rapporto uscito alcuni mesi fa e preparato da Carbon Tracker e altri istituti di ricerca se le emissioni non avranno una decisa inversione di tendenza al ribasso non più tardi del 2020 il contenimento di 2°C dell’aumento al 2100 sarà impossibile.
«Ecco perché abbiamo lanciato Mission 2020 – una campagna di collaborazione per sollevare ambizioni e azioni nei settori chiave per piegare verso il basso la curva delle emissioni di gas a effetto serra (www.mission2020.global)», si legge nell’appello di Nature.
Oggi, secondo gli scienziati il credito di CO2 che ancora abbiamo per rimanere entro il limite dei 2°C è compreso tra le 150 e le 1.050 Gt CO2 – la grande forchetta dipende dal sistema i calcolo i queste riserve. Con il tasso di emissioni odierno che è di 41 Gt di CO2 all’anno, il limite inferiore di sarebbe raggiunto in soli quattro anni, quello medio di 600 Gt in 15 anni e quello elevato in trenta. Ossia senza una drastica riduzione nella migliore delle ipotesi raggiungeremo il limite nel 2045.
I firmatari dell’appello non si limitano solo alla presa d’atto del fenomeno, ma indicano anche sei misure da adottare subito:
- arrivare al 30% di energia da fonti rinnovabili;
- approvare piani di decarbonizzazione al 2050 per stati e cittá;
- arrivare al 15% di veicoli elettrici nelle vendite;
- ridurre la deforestazione;
- dimezzare le emissioni dall’industria;
- destinare 1.000 miliardi di dollari all’anno dal sistema finanziario per il clima.
E le tecnologie potrebbero aiutarci. Le emissioni globali di gas a effetto serra, infatti, si stanno già disaccoppiando dalla produzione e dal consumi, grazie alle tecnologie per l’efficienza energetica. Negli ultimi tre anni le emissioni globali di CO2 sono rimasti costanti, mentre il prodotto interno lordo del pianeta è cresciuto di almeno il 3,1% all’anno. Un segnale importante e inedito visto che i quattro periodi i calo delle emissioni di CO2 degli ultimi decenni sono sempre stati accoppiati a periodi di crisi economica e sono dipesi, quindi, dal calo della produzione industriale.
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