Cordiale amico/a
Inauguro questa mia newsletter, dopo averla progettata da mesi, con gli auguri di buone feste a te e ai tuoi cari per il 2019. Che sia per te un anno propizio di buone cose e di ottime notizie. E allora voglio, per queste feste segnalarti alcune cose sul futuro, a partire dal clima.
Il futuro del clima
La prima cosa che voglio segnalarti non è un mio articolo, ma uno dell’amica Paola Bolaffio, fondatrice di Giornalisti nell’Erba, sulla Cop 24 che si è svolta a Katowice in Polonia qualche giorno fa. Paola, come me, ha a cuore il futuro del Pianeta e delle generazioni future, ossia si occupa, facendo ottima informazione e miscelandola con l’educazione ambientale, di clima nonostante in Italia l’argomento non sia tra più gettonati, ed è andata sul luogo, anche attraverso un inedito modello editoriale che le ha consentito di coprire le spese, per descrivere nei dettagli cosa è successo a Katowice.
“Una centrale a carbone in Cina. Il gigante asiatico sta installando, nonostante l’Accordo di Parigi, 259 nuovi GWe di centrali a carbone”
Così Paola è riuscita a produrre un articolo unico nel suo genere per l’Italia nel quale ha descritto, passo per passo, giorno dopo giorno tutto ciò che è accaduto durante l’assise su clima. Si tratta di un lavoro di grande valore che ti invito a leggere.
- Il link all’articolo di Paola lo trovi ovviamente su Giornalisti nell’Erba ossia qui: COP24: il rulebook, regola per regola.
Il futuro inventato dai bambini
La seconda cosa che voglio segnalarti è un’intervista che ho fatto qualche tempo fa, per la rivista Materia Rinnovabile degli amici di Edizioni Ambiente, all’industriale ecologista Gunter Pauli. Lo incontrai a Milano e lo intervistai durante la colazione nella hall dell’hotel. E non crediate che si tratti di un’intervista fatta in fretta. Pauli fu disponibilissimo e parlammo per oltre due ore di come aveva organizzato negli anni ’90 le prime Cop sul clima, subito dopo il Protocollo di Kyoto del quale è stato uno dei promotori, del rapporto che dobbiamo avere con i nostri figli per salvare il Pianeta e di molto altro.
“Gunter Pauli”
Di qui il titolo dell’intervista: Saranno i bambini a inventare il futuro green. Pauli di figli ne ha sei, io due, ed è interessante in questa intervista, che è del 2016, poco dopo l’Accordo di Parigi, come l’ecologista sia pessimista rispetto i negoziati su clima, ma ottimista sulle sorti del Pianeta, se le questioni saranno inquadrate sotto un’altra prospettiva. E lo afferma con molti dati e scenari. Si tratta di un raro esempio di “pensiero laterale” di cui la nostra epoca ha molto bisogno.
- L’intervista la trovate qui: Saranno i bambini a inventare il futuro green.
- Se volete leggerla in inglese eccola qui: Children will invent a green future.
Informazione ambientale: Questioni di priorità
Durante l’ondata di maltempo e di venti estremi che ha colpito il nostro paese ha avuto più eco mediatico la distruzione del porto di Portofino, con i relativi yacht di lusso che l’abbattimento di migliaia di alberi in Val di Fiemme e dintorni. Per questo ti propongo la mia rubrica uscita nel novembre 2018 sull’argomento, nella rivista che dirigo, QualEnergia.
“Un albero strappato dalla forza del vento e sospeso alla rete elettrica, in località Stalimen a Predazzo (Trento) il pomeriggio del 30 ottobre 2018. Foto: cortesia Graziano Melis, contattato attraverso Graziano Morandini di www.valledifiemme.it“
- L’articolo lo trovate qui: Informazione ambientale: La non notizia della natura.
Le inchieste giornalistiche ad alta tecnologia
E poi, per finire, ti consiglio di dare un’occhiata a questo link. Si tratta di un’inchiesta fatta dal New York Times basata su una serie di fonti di prima mano, testimonianze, video di monitoraggio, dati satellitari che assieme a uno studio approfondito sotto al profilo forense ha ricostruito la dinamica del naufragio e il mancato salvataggio da parte della guardia costiera libica di una serie di migranti il 6 novembre 2017, fatto che è costato venti vite.
“Un momento dell’operazione del 7 novembre 2017”
L’unità Opinion Video del New York Times ha creato un breve documentario, raccogliendo ulteriori testimonianze di alcuni dei sopravvissuti e dei soccorritori presenti e ha assemblato il tutto usando anche la modellistica 3D, con un inedito utilizzo di nuove tecnologie per le inchieste giornalistiche.
- L’articolo lo trovate qui: ‘It’s an Act of Murder’: How Europe Outsources Suffering as Migrants Drown”. (in inglese)
Sergio Ferraris, giornalista scientifico
Grazie per questa new. Un tassello in più per una corretta informazione.
Grazie a lei per l’attenzione. Alla prossima e buon 2019
Ottimo. Mi piacerebbe essere aggiunto alla lista. Grazie valerio
La ho aggiunta. Grazie mille