Il mondo è attraversato da due crisi globali profondamente correlate, quella ambientale e quella sociale. Esse hanno una radice comune nell’attuale modello di crescita economica: la spoliazione e il saccheggio delle risorse naturali, caratteristici della modalità dominante di produzione e consumo. Una crescita senza limiti e iniqua a spese della biosfera e delle generazioni future.
Il consumo delle risorse naturali procede al di fuori di ogni razionalità: le trivellazioni e le prospezioni per l’estrazione degli idrocarburi continuano a crescere in modo esponenziale, mentre buona parte delle riserve conosciute deve rimanere non utilizzata, la caccia ai minerali rari preziosi per l’innovazione tecnologica non ha quartiere, e le miniere all’aperto trasformano i territori in enormi aree industriali dismesse, le montagne vengono decapitate, le terre divorate. In America Latina, Asia e Africa sempre più grandi foreste, terre comunitarie, bacini fluviali e interi ecosistemi vengono spogliati e le comunità sfollate. La diversità biologica viene costantemente ridotta, a rischio tutte le barriere coralline come la Grande australiana coi suoi 3000 km e il respiro degli oceani è soffocato dalla plastica.
E, soprattutto, è in atto quella che è stata chiamata “la più grande minaccia di questo secolo”: il cambiamento climatico, la transizione all’instabilità climatica che si abbatte su uomini e cose con l’intensità degli eventi meteorologici estremi, mentre si estendono le aree desertiche, cresce la siccità, si addensa negli ultimi vent’anni il numero dei massimi di temperatura media della terra. La calotta artica si è spaccata nel 2006 aprendo la caccia senza regole al suo sottosuolo, nel 2017 si è staccato dall’Antartide un “iceberg” più grande della Liguria.
Continuare così non è possibile, incalcolabili le violenze e i danni alla biosfera in cui viviamo, rubato il futuro alle generazioni che verranno. Impariamo a rispettare il vivente, consapevoli e responsabili delle altre specie con cui condividiamo il pianeta.
I governi di tutto il mondo, colpevolmente lenti nell’applicare il Protocollo di Kyoto (2005) e oggi in ritardo nell’attuare gli impegni ratificati con l’Accordo di Parigi (2016), devono accelerare la loro azione per fare più efficacemente fronte al cambiamento climatico e mantenere l’impegno preso di contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5 °C.
Lo sconquasso del clima è causa di migrazioni interne e della fuga disperata delle popolazioni più povere e vulnerabili, colpite da fame, sete e malattie endemiche, marginalizzate nei loro territori, spesso nel nome stesso dello sviluppo e dell’innovazione. I rischi dovuti ai disastri ambientali accrescono tensioni e conflitti e nel 2017 hanno causato, da soli, l’esodo di 60 milioni di rifugiati ambientali, ma saranno quattro volte tanti nel giro di soli vent’anni.
Occorre “costruire ponti” senza ridurre tutto alla sola questione dell’accoglienza e della sicurezza, ponti capaci di ridurre la distanza tra chi ha troppo e chi non ha abbastanza, tra l’opulenza e la povertà, come indicato dagli obiettivi globali dell’Agenda 2030 proposta dalle Nazioni Unite.
Occorre modificare i nostri stili di vita, le nostre culture e il nostro modo di pensare se vogliamo dare futuro al futuro. Decarbonizzare l’economia sostituendo i combustibili fossili con le fonti rinnovabili, trasformare i rifiuti in nuovi prodotti com’è tecnologicamente possibile, eliminare progressivamente la plastica usa-e-getta, fare di più con meno, organizzare la società della sufficienza affinché ogni risorsa sia utilizzata senza sprechi e nel modo più appropriato fino all’autogestione, privilegiare l’acquisto di beni durevoli sostenibili, praticare il commercio equo e solidale e la finanza etica: sono i passaggi fondamentali verso quella “conversione ecologica dell’economia e della società” – una nuova alleanza tra uomo e natura e degli uomini tra loro – che pensatori e movimenti hanno proposto da oltre trent’anni e che ha trovato una sua lettura di alto valore spirituale nella Laudato si’ di Papa Francesco.
Quest’azione di cambiamento richiede un impegno quotidiano di tutti ma anche grandi mobilitazioni. Per questo vogliamo sostenere le considerazioni e le richieste dei giovani che in tutto il mondo, seguendo l’esempio di Greta Thunberg, manifestano e scioperano il 15 marzo 2019.
Prendiamoci in mano i destini della Terra e obblighiamo i governi a seguirci.
PRIMI FIRMATARI
Mario Agostinelli Pres. ENERGIA FELICE
Aurelio Angelini CNESA2030-Unesco
Giulia Apicella studentessa Liceo TOUSCHEK, Grottaferrata (RM)
Lara Attiani Studentessa Liceo MACHIAVELLI, Roma
Vittorio Bardi Pres. SÌ ALLE RINNOVABILI, NO AL NUCLEARE
Paolo Bartolomei Commiss. Scient. DECOMMISSIONING
Elena Faustina Beste Studentessa Liceo SCUOLA GERMANICA, Roma
Paola Bolaffio Dir. GIORNALISTI NELL’ERBA
Roberta Cafarotti Dir. Scient. EARTHDAY ITALY
Francesca Contu Studentessa Liceo Classico DETTORI, Cagliari
Monica D’Ambrosio Giornalista
Marco Del Signore Liceo Scientifico CAVOUR, Roma
Filippo Delogu CNESA2030-Unesco
Sergio Ferraris Dir. QUALENERGIA
Marco Fratoddi Dir. SAPERE AMBIENTE
Gian Piero Godio PRO NATURA, Vercelli
Anastasia Granito Studentessa Studi Orientali, Univ. LA SAPIENZA-Roma
Giuditta Iantaffi Coord. Doc. GIORN. NELL’ ERBA
Serenella Iovino Coord. ENVIRONMENTAL HUMANITIES
Lucia Lombardo Studentessa Giurisprudenza, Univ. LA SAPIENZA-Roma
Linda Maggiori Blogger
Oreste Magni ECOISTITUTO-VALLE DEL TICINO
Gianni Mattioli CNESA2030-Unesco
Michela Mayer CNESA2030-Unesco
Maria Grazia Midulla Resp. Energia WWF
Enzo Naso Dir. CIRPS
Pippo Onufrio Dir. Gen. GREENPEACE ITALIA
Vanessa Pallucchi Vice Pres. LEGAMBIENTE
Daniela Padoan Forum LAUDATO SI’
Elia Pistono, Studente Scuola Elementare BERTINETTI, Vercelli
Mia Pistono Studentessa Scuola Elementare BERTINETTI, Vercelli
Anna Re Univ. IULM, Milan
Ermete Realacci Pres. SYMBOLA
Enzo Reda MOV. ECOLOGISTA
Ilaria Romano Giornalista
Mario Salomone Segr. Gen. WEEC NETWORK
Marialuisa Saviano Pres. IASS
Massimo Scalia CIRPS
Laura Sciarretta, Studentessa Scuola Media ALBERTO SORDI, Roma
Gianluca Senatore Univ. LA SAPIENZA-Roma
Gianni Silvestrini Dir. Scient. KYOTO CLUB
Pasquale Stigliani “SCANZIAMO LE SCORIE”, Scanzano
Davide Volpi Studente Scuola Media P. VIRGILIO MARONE, Pomezia (RM)
Silvia Zamboni Giornalista
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