di Sergio Ferraris*
KEY arriva alla seconda edizione in “solitaria”. Un cammino iniziato nel 2023 per rappresentare al meglio il mondo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. Ne abbiamo parlato con Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green and Technology Division di Italian Exhibition Group.
Seconda edizione di KEY “autonoma” rispetto a Ecomondo. Che cosa è successo in un anno?
«L’edizione 2023 dell’evento ha riscosso un notevole successo, con ampio seguito di associazioni e imprese del settore. KEY si distingue per la sua capacità di aggregare tutte le fonti di energia rinnovabile – non limitandosi a settori specifici come l’eolico o il fotovoltaico e di riflettere i trend attuali che ci condurranno verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e la neutralità carbonica al 2050».
Come ha reagito il mondo delle rinnovabili italiane alla vostra iniziativa?
«La nostra fiera, che potremmo definire una piattaforma dedicata alla transizione energetica a 360°, ha avuto una risposta molto positiva, con un significativo sviluppo nel 2023 e 2024 e un trend in forte crescita. Quest’anno abbiamo registrato un incremento di partecipazioni del 30%, estendendo l’esposizione con altri quattro padiglioni rispetto al 2023. La qualità e l’interesse economico nel settore sono elevati e abbiamo avviato collaborazioni con i maggiori attori del mercato. La manifestazione si è affermata come una delle principali in Europa e la seconda per importanza, soprattutto per l’Italia e il Sud Europa. Un mese dopo la chiusura dell’edizione 2023, avevamo già ricevuto l’80% delle conferme di partecipazione per quest’anno, cosa che indica l’interesse e la vitalità dell’evento».
Come si comportano nei vostri confronti gli espositori provenienti dall’estero?
«Quest’anno, il 35% degli espositori proviene dall’estero, con una significativa presenza cinese, leader nella produzione di pannelli fotovoltaici. La manifestazione vede la partecipazione di quasi trenta paesi, con un forte interesse da Germania, Paesi Bassi ed Europa del Nord. L’Italia si posiziona fra i primi in Europa per il settore rinnovabile, risultando attrattiva per produttori e distributori e indicando un mercato appetibile per gli investimenti. Il fotovoltaico occupa circa il 50% degli spazi espositivi, seguito da eolico, eolico offshore e storage energetico, con la novità quest’anno dell’area dedicata allo storage statico. Anche l’efficienza energetica, la riqualificazione edilizia e la mobilità elettrica sono ben rappresentate, riflettendo una crescita omogenea del settore, con un particolare impulso dato dal fotovoltaico residenziale».
Avete sempre accompagnato l’aspetto culturale a quello fieristico. Come sta andando questo versante di KEY?
«Per noi è una questione importante, su cui continuiamo a investire per attrarre visitatori e operatori sia nazionali che internazionali. Quest’anno presenteremo circa 140 sessioni, con un programma che gestiamo direttamente per equilibrare le numerose richieste da parte delle aziende interessate a mostrare le proprie iniziative. Il comitato scientifico cura i contenuti più tecnici, mentre le aziende hanno l’opportunità di presentare le loro tecnologie, cercando investitori, partner e fornitori».
Quali sono stati l’aspetto più soddisfacente e quello più problematico della nuova veste di KEY?
«Separare un evento come KEY da altri, per esempio da Ecomondo, ha richiesto la definizione precisa dei temi, data la sovrapposizione in alcune aree. Nonostante le sfide iniziali affrontate nel definire questi ambiti, il nostro approccio ha attratto una community specifica e diversificata da quella di altri eventi. Essendo riconosciuti a livello nazionale e internazionale per il nostro impegno ventennale sui temi ambientali ed energetici, abbiamo affrontato la crescita dell’interesse con una gestione attenta e una comunicazione efficace, rivolta sia ai leader di settore sia alle comunità internazionali. Le difficoltà sono state legate alla gestione di una crescita esponenziale, ma le abbiamo trasformate in opportunità per il nostro gruppo».
Secondo lei l’offerta di KEY verso le aziende espositrici può raggiungere un livello più elevato? Se sì, come vi state organizzando?
«Tra i nostri settori abbiamo anche l’idrogeno, in fase di sviluppo e con un potenziale di crescita che sarà un punto focale per il 2025, insieme alla mobilità e all’efficienza energetica. Prevediamo ulteriori sviluppi anche per l’eolico offshore nei prossimi anni. Vorremmo, al 2030, espandere la fiera, rappresentando tutti i settori e ampliando la portata internazionale. Quest’anno, avremo oltre 300 tra buyer e partecipanti internazionali, selezionati per favorire dialoghi con investitori significativi, sottolineando il potenziale di crescita dell’aspetto internazionale del nostro evento».
Come curate l’aspetto B2B di KEY?
«Per migliorare la connessione tra espositori e investitori, abbiamo introdotto un servizio di appuntamenti individuali, “My Agenda”, che facilita incontri diretti tra espositori e buyer selezionati dai nostri agenti internazionali. Ci impegniamo a coinvolgere diverse comunità, mirando a intercettare investitori rilevanti nel settore fotovoltaico, enti pubblici e industrie energivore in cerca di soluzioni per ridurre i costi energetici. La situazione geopolitica attuale accentua l’importanza dell’efficienza energetica, rendendo il nostro lavoro fondamentale per garantire una fiera di successo, caratterizzata da visitatori di alta qualità. Circa il 60% del nostro impegno è dedicato a curare la partecipazione di operatori professionali e clienti dei nostri espositori».
Dal vostro osservatorio come percepite lo scenario delle rinnovabili che si delinea in Italia?
«Secondo i dati e i rapporti che presentiamo, il settore delle energie rinnovabili mostrerà una tendenza di crescita ininterrotta, indicando condizioni favorevoli per un progresso deciso in Italia, Europa e a livello globale. Nonostante alcune incertezze nella mobilità sostenibile e nei costi delle materie prime critiche, l’Europa si posiziona come un fulcro per riportare le produzioni nel continente, supportando così lo sviluppo delle rinnovabili. Inoltre, l’enfasi sulla capacità di riciclo e riutilizzo delle materie prime critiche fa prevedere un futuro di crescita senza rallentamenti».
Come immagina KEY al 2030?
«Immaginiamo una fiera ancora più grande, estesa a tutto il quartiere fieristico, con settori emergenti come l’idrogeno, oltre alla utility scale per il fotovoltaico. Aspiriamo a diventare un punto di riferimento espositivo e di contenuti per il Mediterraneo e l’Europa, promuovendo il networking e catturando i trend del settore. Ci stiamo inoltre espandendo con progetti internazionali in Messico, Cina e Stati Uniti, mirando a declinazioni globali dell’evento».
*Direttore di QualEnergia
Vedi l’intervista nella pubblicazione su QualEnergia 1/2024
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