La carta elaborata nel 1979 dal Comitato nazionale per l’energia nucleare comprende circa 40 zone che potrebbero accogliere (sulla base della densità abitativa, della disponibilità d’acqua e delle condizioni sismiche e idrografiche) una centrale nucleare da 2.000 MW. Su questa base si sta ragionando per individuare i siti dei quattro reattori Epr che il governo vuole costruire.
Ecco i possibili siti:
- Trino Vercellese. Fra il Po e la Dora Baltea, dove già esiste una centrale spenta dall’87.
- Alessandria e Pavia. tra le due province in un territorio interessato da alluvioni.
- Lungo il Po. Prevalentemente tra le province di Mantova e Cremona ma anche in quelle di Piacenza e Verona. Questa macroarea potrebbe ospitare molte centrali ma ha un tasso di popolazione elevato.
- Delta padano. Nel triangolo compreso tra Ferrara, Comacchio e Chioggia. area densamente popolata.
- Foce del tagliamento. tra Friuli e Venezia giulia, con uno sconfina-mento verso oriente fino a Grado.
- Foce del Piave. tra Caorle e il lido di Jesolo.
- Foce del Reno. All’altezza di Ravenna.
- Campomarino. Fra Termoli e il lago di Lesina, dove l’Enel aveva già previsto negli anni ‘60 una centrale con due reattori da 1.000 MW.
- Puglia e Basilicata. un’area sul lago salso, vicino Manfredonia. Due fra Brindisi e otranto, una fra Gallipoli e Santa Maria di leuca. Tutte zone altamente popolate. Un’altra centrale potrebbe sorgere a Marina di Ginosa e in Basilicata lungo la costa metapontina, dove era già scoppiata nel 2003 la protesta contro il deposito unico delle scorie.
- Calabria. sono state individuate cinque aree sullo Jonio: due sul fiume Crati, nei pressi di Sibari, una vicino Punta Fiumenicà, un’altra fra Crotone e Cirò Marina. l’ultima fra Catanzaro lido e Isola Capo Rizzuto. la Calabria è sismica al 100%.
- Foci del Sele e del Garigliano. la prima in provincia di Salerno, la seconda fra la Campania e il Lazio.
- Lazio. a Sabaudia e a Montalto di Castro, dove già sorgono due reattori incompiuti da 1.000 MW e una centrale termoelettrica. Quello previsto a Orte avrebbe problemi d’approvvigionamento idrico, per la trasmissione elettrica, e sorgerebbe in zona mediamente sismica.
- 13) toscana. lago di Burano, Mari-na di grosseto, Foce dell’ombrone. altra area prevista fra Piombino e Follonica, oltre che in Maremma fra Castagneto Carducci e san Vincen-zo. infine, l’isola di Pianosa.
- Sardegna. un’area tra orosei e siniscola; tre fra Orosei e Carbonara; una tra Capo di Pula e Capo Spartivento. altre due nel golfo di oristano e Capo Mannu.
- Sicilia. tre aree lungo la costa meridionale, tra Marina di Ragusa e Licata. un’altra a sud di sciacca.
Sergio Ferraris