Il 27 gennaio, data della liberazione di Auschwitz, è la giornata della memoria
Questa giornata non può essere considerata solo e unicamente
come ricordo e celebrazione dell'Olocausto, che è
e rimane uno dei più efferati crimini contro l'umanità
della storia, ma deve servire come spunto di riflessione e dibattito
sui temi legati ai diritti umani ed alla loro negazione, qualsiasi
popolazione del Pianeta riguardino, indipendentemente dalla
razza, dalla religione, dall'appartenenza etnica e dal censo.
Ho creato alcuni anni fa, dopo aver avuto notizia di marcia nazista sul Lager di Auschwitz, come spunto di riflessione,
un ipertesto composto da parole e immagini.
Le parole sono quelle di uno dei più lucidi testimoni dell'Olocausto, Primo Levi e le immagini in bianco e nero che documentano
visivamente e in maniera geometrica, l'atroce sistematicità
della macchina di sterminio creata dal nazismo le ho scattate personalmente durante una sosta di un giorno nel Lager a margine di un lavoro giornalistico.
Il ricordo più netto che ho di quella giornata è la contraddizione stridente che colsi tra i colori della primavera, era maggio inoltrato, e il grigio del Lager. Pensai che difficilmente avrei potuto riprodurre quella sensazione a livello visivo e allora decisi che i colori, per quel luogo, erano eccessivi e avrebbero dato una parvenza d'umanità a un luogo che per la sua storia non merita perdono o comprensione. Per questa ragione le immagini sono in bianco e nero.
Sergio Ferraris |