Il 10 luglio del 1976, trenta anni fa, nello stabilimento della ICMESA di Seveso, in Lombardia, salta una valvola di un reattore chimico e fuoriesce dall'impianto una nube tossica di diossina. Due kg di diossina, o forse 12, non si è mai conosciuta la reale quantità . Il giorno dopo le foglie degli alberi ingialliscono, gli animali muoiono e gli abitanti del paese mostrano gravi segni di intossicazione. Si tratta del primo incidente chimico di grande portata che ha coinvolto l'Italia. L'ultimo, in ordine di tempo, qualche settimana fa a Priolo, in Sicilia.Cosa ha comportato sul piano della percezione del danno ambientale e dal punto di vista legislativo l'incidente di Seveso? Ce ne parla il giornalista ambientale Sergio Ferraris che ha curato un'inchiesta per La Nuova Ecologia.
Ascolta la prima parte dell'intervista a Sergio Ferraris (mp3 700 kbyte) >>
Oggi gli impianti chimici sono sempre più vicini alle abitazioni, conseguenza della forte urbanizzazione degli ultimi decenni. Dopo Seveso e la Direttiva Seveso, qual'è oggi la situazione dei piani di emergenza? Ascoltiamo sempre Sergio Ferraris.
Ascolta la seconda parte dell'intervista a Sergio Ferraris (mp3 2,6 mbyte) >>
L'intervista è andata in onda su Radio Neon la radio di Coop >>
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